DOVE: Lodi - Festival della Fotografia Etica
QUANDO: domenica 13 ottobre ore 16.30
BARACCOPOLIS
"Un'area urbana densamente popolata caratterizzata da sovraffollamento, alloggi al di sotto degli standard accettabili, accesso inadeguato all'acqua potabile e ai servizi igienici, incertezza sul possesso, squallore". Questa è la definizione comune di uno slum accettato dalle Nazioni Unite.
Sul pianeta, un essere umano su sei vite in una baraccopoli. In Italia ce ne sono alcune migliaia, forse decine di migliaia. Un numero che, secondo le parole dell'Istat, l'Istituto centrale di statistica, ha registrato "un aumento drammatico" negli ultimi sette anni, a causa della crisi economica. I bassifondi sono ovunque: nelle regioni del Sud sottosviluppate e nelle grandi città industriali del Centro e del Nord. Alcune di queste baraccopoli ci sono state per decenni, una - a Messina, in Sicilia - da oltre un secolo: un paradosso, in un paese che ha il più alto tasso di cementificazione in Europa. Gli abitanti sono cittadini italiani, ma nemmeno l'Istat sa esattamente quanti.
La ragione è semplice: dopo un po ', per il resto del paese coloro che vivono in una baracca cessano di esistere. Eppure, esistono, e non importa quanto abbandonati provino dallo Stato, la maggior parte di loro direbbe: "Sono ancora un italiano".
SERGIO RAMAZZOTTI
Nato a Milano nel 1965, è autore di centinaia di reportage apparsi sulle principali testate del mondo. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre personali in Italia e all’estero. Nel 1996 ha pubblicato il libro “Vado verso il capo” (Feltrinelli), cronaca di una traversata di tredicimila chilometri compiuta con i mezzi pubblici da Algeri a Città del Capo, adottato come libro di testo del corso di Sociologia del turismo all’Università Iulm di Milano. Con Feltrinelli ha pubblicato anche “Carne verde” (1999) e “La birra di Shaoshan (2002). Nel 2003 è uscito “Liberi di morire” (Piemme), ambientato in Iraq durante l’ultima guerra.
Nel 2005 è uscito il romanzo “Tre ore all’alba” (De Agostini), ambientato tra Italia ed Iraq. Nel 2006 ha pubblicato con Feltrinelli “Afrozapping – Breve guida all’Africa per uomini bianchi”, un libro di racconti africani frutto delle sue esperienze di viaggio nel Continente Nero.
Nel 2008 ha pubblicato per Éditions du Chêne di Parigi e Thames & Hudson di Londra i due volumi fotografici Inde e Chine, e nel 2010 il volume fotografico Afghanistan 2.0 per Leonardo International. Tra il 2008 e il 2011 è stato protagonista della serie di documentari sul fotogiornalisto "Lauren Verslaat" prodotti dalla tv privata olandese “Veronica”, e dal documentario in otto puntate “Buongiorno Afghanistan” prodotto da Sky Italia. Ha vinto il premio fotografico International Photofraphy Awards di Los Angeles nel 2005, e due volte (2005 e 2010) il premio di fotogiornalismo “Enzo Baldoni” della provincia di Milano. E’ uno dei soci fondatori dell’agenzia Parallelozero.
Nel 2014 ha pubblicato per Piemme, il volume "Ground Zero Ebola" sulla sua esperienza diretta nella città liberiana di Monrovia
Nel 2019 ha pubblicato per Mondadori, il volume "Su questa pietra" in cui racconta la sua esperienza in cui accompagnerà un uomo a morire in Svizzera. Da una parte per la sua posizione irripetibile di narratore-testimone, dall’altra per il suo sguardo delicato, rispettoso e capace di mettersi continuamente in gioco.