La fase 2, iniziata ai primi di maggio, è stata definita dal Governo italiano come un periodo di convivenza con il coronavirus. Hanno riaperto una serie di attività produttive e commerciali.
A partire dal successivo 15 giugno, si è entrati nella fase 3 e hanno riaperto anche tutta una serie di attività ricreative tra cui i parchi di divertimenti. Pur con differenze tra regione e regione, hanno riaperto cinema, teatri, concerti, centri estive, sale da gioco e, appunto, il parchi di divertimento.
Uno dei maggiori, in Italia, è Gardaland.Il parco è situato tra le province di Verona e Brescia, una delle province che è stata colpita maggiormente dalla pandemia della primavera 2020. Aprire un parco di divertimenti, in una zona altamente colpita, è quindi diventato un simbolo per quello che poteva essere l’ingresso alla fase 3.
Il parco, nato nel 1975, avrebbe dovuto subire un cambiamento con l’ingresso dal 2019 quando il colosso britannico Marlin Entertainments, che gestisce Gardaland dal 2006, è stato acquistato dalla Lego. Gli effetti di questo cambiamento, degli investimenti che porterà, delle attrazioni che verranno introdotte, con quella che è stata la pandemia, dovranno essere rimandate e riviste.
Oggi, con le dovute precauzioni, il parco ha riaperto.