Quando: martedì 14 gennaio 2020 ore 21.00
Dove: Brescia, SpazioAref, Piazza della Loggia, 11/f
Cosa: conversazione sul fotografo Walker Evans a cura di Marco Brioni co-fondatore di Frammenti di Fotografia
L'incontro è riservato ai soci NESSUNO[press].
Walker Evans
La storia della fotografia non sarebbe stata la stessa senza il bianco e nero di Walker Evans. E forse nemmeno il XX secolo. Il suo lascito è enorme: ha contributo a nobilitare il genere della fotografia di documentazione, sperimentato i rapporti tra immagine e scrittura, influenzato la Pop Art.
Walker Evans (1903-1975), dopo studi in letteratura e un breve soggiorno a Parigi, divenne un protagonista della vita culturale newyorchese tra gli anni ’20 e ’30. A consacrarlo furono una serie di lavori dedicati a genti e luoghi della Grande Depressione. Nel 1938 il MoMa di New York gli dedicò la prima mostra personale in assoluto riservata a un fotografo.
Evans si rivela grazie all’incarico della Farm Security Administration, ente governativo che intende documentare lo stato degli USA negli anni della Grande Depressione. Insieme a un gruppo fenomenale di talenti quali Dorothea Lange, Arthur Rothstein, Russell Lee e altri, reinventa la fotografia documentaria e realizza alcuni degli scatti più iconici di sempre. Queste fotografie in parte confluiranno nello storico catalogo della sua prima mostra personale, American Photography, una raccolta che ebbe un’enorme influenza anche in Europa.
Ma la ricerca di Evans scavalca la dimensione meramente sociale. Nel suo “inventario” anti-retorico di architetture e oggetti la quotidianità, paradossalmente, rappresenta in maniera puntuale il più realistico e irrealistico dei miti: l’America.Con Sia lode ora a uomini di fama (1941), la potenza dei volti della gente comune, la suggestione delle tracce di una società in sofferta transizione, si accompagna alla letteratura, ai testi potenti e realistici di James Agee. L’incontro tra immagine e scrittura è qualcosa di più di una sperimentazione, diventa all’istante un classico, degno in questo dell’amico Hemingway conosciuto nel 1933 a Cuba.
Dai desolati stati del Sud alla metropoli. Evans cerca l’immediatezza della strada, la messa in scena del caso e della serialità: la serie Many are called, realizzata tra il 1938 e il 1940, ma pubblicata solo 25 anni dopo, consiste di fotografie “rubate” nella metropolitana con una macchina fotografica nascosta nel cappotto.Walker Evans lavorò a stretto contatto con molti scrittori americani e non abbandonò mai la scrittura. Fu assunto come redattore dalla rivista Fortune ed elaborò la forma dei “foto-saggi”: articoli composti da fotografie e testi in base ad argomenti da lui individuati, sviluppati e impaginati. Sono immagini riprese da treni in corsa, oggetti di uso quotidiano, cartelloni pubblicitari. Quella cara vecchia America che stava cambiando per entrare nella sua fase pop, come avrebbe riconosciuto Andy Warhol, suo grande ammiratore.
Negli ultimi anni di vita, le precarie condizioni di salute lo portano a effettuare esperimenti, pubblicati poi nel 2001, con la nuovissima e maneggevole Polaroid SX-70. A interessarlo sono ancora gli oggetti comuni scomposti e colti, con immediatezza e talvolta a colori, nelle loro linee essenziali: immagini di lettere, poster, cartoline… immagini di immagini.
Marco Brioni
Marco Brioni, è tra i fondatori di Frammenti di Fotografia, una delle realtà più attive nel variegato ambiente della fotografia in Italia. E' stato tra i presentatori di "Mantova Eyes", trasmissione radiofonica legata alla fotografia dal 2015 al 2017.
Tra le varie esposizioni personali segnaliamo:
Liverpool indipendent Biennial (2010)
Norwich Fringe Festival (2011)
Stockolm Supermarket Art Fair (2012)
Ventnor Fringe Festival (Isle of White – 2012)
Art-Athina (2013)
Edinburgh Fringe Festival (2013)
Photolux Off (Lucca - 2014)
Fotografia Europea Off (Reggio Emilia - 2016)
ColornoPhotoLife (Colorno - 2016)